E’ inutile che ci prendiamo per il culo, in giro ci sono dei fini cultori delle lingue, personaggi che parlano fluentemente mezza dozzina di lingue straniere e una manciata di dialetti, cosi’ come bere un bicchiere d’acqua. Ho incontrato manager che intrattenevano forbite conversazioni con diplomatici stranieri e ho visto le mogli di detti diplomatici strabuzzare gli occhi di fronte ad espressioni che neppure Shakespeare avrebbe potuto conniare.
Di seguito riporto alcune delle migliori…
Pog it here! Disse il capo squadara Italiano al saldatore Filippino. Pog it here, donca! At capis propi’ gnent, A te’ mia bon da parla’ Ingles!
Il Filippino mi fissava in cerca di comprensione, io mi limitavo a ridere in posizione fetale sulla sabbia del deserto!
*Traduzione dall’anglo-piacentino: Appoggia qui quel pezzo, dunque! Non capisci nulla, non sei capace di parlare inglese…
L’Italiano guardava il cameriere Indiano con un misto di rabbia e di imbarazzo: Give me that tool, mas disal, the one that acqua pass, pasta stop.
Il cameriere gli porse prontamente un colapasta… io non ci sarei mai arrivato!
*Traduzione: dammi quell’attrezzo, come si dice, il colapasta.
Ufficio del Direttore Generale in un paese del West Africa per un delle maggiori industrie Italiane.
Direttore Generale: You give me a big drum, but now I system you!
Il fornitore rimane senza parole… io pure!
*Traduzione: mi hai dato un grosso bidone, ma ora ti sistemo io
Solito Direttore Generale, solito ufficio, differente fornitore.
Direttore Generale: You did a wrong furniture… and now you smile, but I smile after
Il fornitore mi guarda e mi chiede di che mobile si parla…
*Traduzione: hai fatto una fornitura sbagliata e ora ridi, ma ride bene chi ride ultimo
Se avete altre chicche aggiungete pure nei commenti…
22 marzo 2011 at 15:37
se la giocano tra il bidone e il colapasta!
22 marzo 2011 at 15:40
Sono stato testimone di tutte queste meraviglie…
23 marzo 2011 at 11:13
Il massimo credo sia stato quello che all’aeroporto di Lagos ha detto al barista “Boys, fà coffi”.
Ma vogliamo lasciare indietro il francese?
Albergo di Parigi, italiano bussa alla porta di italiano, quello dentro dice “Chi buss?”, quello fuori risponde “Je”.
23 marzo 2011 at 13:11
Però va detto che da un perforatore piacentino certe cose te le puoi anche aspettare, ma che il ministro della difesa pronunci Locklear come Loacker lascia perplessi.
Magari è il comandante della Luftwafer, come hanno detto a Caterpilar.
23 marzo 2011 at 13:15
He eh eh, quelli Caterpillar sono dei geni! Comunque io da La Rissa non mi aspetto nulla, neppure che sappia cosa gli sta succedendo attorno. E’ una macchietta da avanspettacolo, profondamente incompetente e senza credibilita’ o spessore: un perfetto esponente della nostra classe politica
23 marzo 2011 at 13:19
@Anacho e quello che ha detto al poliziotto Nigeriano piss on you invece di peace to you? L’energumeno in divisa l’ha presa piuttosto male…
23 marzo 2011 at 23:15
Lol, e se scrivessimo un libro?
25 marzo 2011 at 00:22
Beh e se sentiste cosa dicono quotidianamente i miei studenti (italiani) di inglese?
Tipo che gli americani mangiano i turchi (a volte anche i turchesi) il giorno del ringraziamento? :))
25 marzo 2011 at 07:03
Infatti i protagonisti sono tutti Italiani… a vederli sono buffissimi! A Houston c’e’ stato un dirigente spocchioso che ad una riunione con un cliente importante continuava a ripete “ExxonMobile”, tipo mobile phone… invece di ExxonMobil, suscitando una selva di risatine da parte dei delegati di quella compagnia (e non solo… io ero decisamente imbarazzato)