Archivi tag: Trasporto merci

Ancora sul business del trasporto merci: vuoti o pieni i camion devono viaggiare

In questi giorni di E.Coli-fobia non so se avete notato che nei vari servizi non hanno mai inquadrato un solo vagone frigo, ma solo una caterva di camion? Questo rinforza una mia sensazione: quando viaggio su una qualsiasi autostrada ci sono una marea di camion che arrivano da molto lontano (spagna o repubbliche baltiche, per esempio) e che mobilizzano merci anche deperibili come ortaggi e frutta… Eppure quando chiedo che senso abbia far viaggiare su gomma per migliaia di chilometri le derrate alimentari, mi rispondono sempre che i camion servono per la distribuzione locale…

Oltre a cio’, non sarebbe piu’ logico sviluppare un’economia a “chilometri zero”? Perche’ mi devo mangiare le arance spagnole quando quelle Italiane sono buonissime? E se proprio devo trasportarle in giro per l’Europa, perche’ non utilizzo un mezzo ad impatto ridotto come il treno?

 

Misteri…


TAV, la finta ferrovia e la bufala dell’autostrada viaggiante

Tutte le volte che ne parlo, sia nei vari blog sia di persona finisce che quasi litigo. Sara’ che la mia posizione e’ quantomeno particolare, nel senso che sono favorevole al trasporto merci su rotaia, ma totalmente contrario al progetto TAV in Val Susa. Il perche’ io sia favorevole al trasporto su rotaia e’ fin banale, basta fare un giro sulle nostre strade ed autostrade per renderci conto della totale saturazione di mezzi pesanti. Su di un’autostrada a due corsie si e’ sempre dietro a qualche bestione che sorpassa una fila di colleghi andando ad un chilometro all’ora in piu’… Al di la della pericolosita’ insita in queste situazioni bisogna renderci conto che una frammentazione cosi’ grande apre la porta oltre che ad una lobby decisamente potente (quella dei trasportatori, medi e grandi) anche ad una serie di subappalti che abbattono progressivamente i compensi per gli autisti o i cosiddetti “padroncini” costretti a guidare per ore e a pestare sull’acceleratore per guadagnare qualche ora lungo la tratta che stan percorrendo. Avrete tutti notato che i centri di logistica nascono come funghi un po’ ovunque e che le infrastrutture attorno rimangono pressoche’ immutate, salvo degradarsi per il continuo passaggio di camion da 40 tonnellate. Questo costo viene spalmato sui contribuenti che comunque devono anche sorbirsi il disagio dovuto all’aumento del traffico pesante. Oltre a cio’ il personale che serve i centri di logistica e’ spessissimo a bassa qualificazione e viene preso a basso costo dalle agenzie di lavoro interinale. Alla fine l’apertura di un polo logistico non garantisce il lavoro per i residenti, ma richiama nell’area persone disposte a lavorare con basse garanzie e con ancor piu’ bassi salari. I poli logistici dovrebbero essere costruiti presso le linee ferroviarie ed essere impiegati per rifornire mezzi a medio e piccolo carico per la distribuzione all’interno di un area con al massimo 50/70 km di raggio. Questo renderebbe inutili i bestioni da 40 tonnellate a pieno carico, salvaguarderebbe le strade (e le tasche dei cittadini) e soprattutto aprirebbe le porte ad un nuovo modo di usare le infrastrutture. Il sistema di stoccaggio e distribuzione andrebbe modernizzato con l’uso di tecnologie ed informatica cosi’ da poter usare personale con una maggiore qualificazione, magari con contratti a tempo indeterminato per far si che la qualita’ del servizio rimanga alta.

Ma se mi piace cosi’ tanto il trasporto su rotaia perche’ sono contrario alla TAV? Semplicemente perche’ la TAV non e’ un’estensione del concetto di trasporto su rotaia, ma un modo per cavare piu’ soldi senza voler realmente ridimensionare il trasporto su strada. Il concetto di autostrada viaggiante tanto caro ai Francesi e’ un’aberrazione economica. Quando si decide di trasportare qualcosa ci sono dei costi “fissi” dovuti, per esempio ai contenitori. Se carico un payload su una nave questi mi faranno pagare una certa cifra che sara’ calcolata dal maggiore dei due valori: o il peso o il volume. Se questo payload e’ “containerizzato” paghero’ una cifra fissa perche’ il trasportatore ha gia’ calcolato che il container al massimo puo’ pesare tot e che il suo volume e’ fisso. In pratica la cifra che versero’ all’armatore della nave terra’ in conto sia il payload sia il peso del container vuoto, cioe’ la tara. Se io fossi cosi’ stupido da caricare anche il camion con cui ho trasportato il container al porto mi toccherebbe pagare anche per il peso del camion che sul totale puo’ incidere anche per il 30%. A questo punto qualcuno mi sa dire dove sia il guadagno a far viaggiare un camion con tutto il suo carico per un tratto di ferrovia costruita ad hoc e che poi comunque mi intasera’ le autosrade appena a valle della Val Susa? Non sarebbe forse logico far viaggiare solo il container direttamente da Lione a Torino e poi distribuire localmente le marce con furgoni o motrici con peso a pieno carico fino a 10 o 15 tonnellate? Il costo maggiore per il trasporto dei camion sulla tratta di TAV verra’ ovviamente scaricato sull’utente finale, sul consumatore, quindi chi la vuol costruire ne avra’ un guadagno…mentre noi “consumatori” decisamente no.

Con l’esperienza ho imparato che a parte nelle emergenze, quel che conta nel trasporto merci e’ la quantita’, l’affidabilita’ della linea e l’efficenza dei nodi. La TAV non risponde a nessuno dei tre requisiti, quindi e’ inutile. La TAV portera’ piu’ tara, quindi meno quantita’, la TAV non e’ detto che sara’ piu’ efficente di una normale linea e non influira’ positivamente sull’efficenza dei nodi (poli logistici) anzi finira’ con l’intasarli.

Per i patiti degli USA aggiungo che la velocita’ media delle merci in America e’ compresa tra i 30 ed i 50 km/h (dati ritrovabili facilmente sulla Rete)… ma i treni sono spesso dei mostri lunghissimi per caricare il piu’ possibile per spalmare i costi in maniera efficente.

Invito anche a leggere un articolo di Guido Viale che trovate a questo indirizzo, da molti buoni motivi per non essere pro TAV…