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Niente paura

Sto guardando fuori dalla finestra della mia camera. Il sole sta calando su una giornata fresca e luminosa; un altro sabato pomeriggio chiude una settimana all’insegna dello spread, del governo tecnico e delle borse in altalena e accompagna gli italiani verso un sabato sera che vorrebbe aiutarli a dimenticare, almeno per qualche minuto,  la paura per un futuro sempre più incerto

In questo momento non mi frega nulla della crisi, dell’euro, della BCE, della Fed, delle lobby, degli sciacalli che si approfittano dell’incertezza per lucrare sulla pelle della povera gente, di Marchionne, di mari e Monti… di B. di Tremorti o di qualunque altro attore di questa farsa che chiamano crisi economica…

Oggi sento il profumo ed il sapore di una donna che e’ passata ma non se ne vuole proprio andare

Mi manca la mia casetta… perché adesso sono a 5900 km dalla finestra da cui sto guardando e mi mancano i suoni della mia collina ed i profumi dell’autunno

Mi manca correre nei sentieri tra i boschi di castagni e mi manca un cane

Ho un lavoro e di questi tempi e’ già tanto, ma lo ho pagato più caro di quanto avessi mai immaginato

E ora che si fa?

Io rimango qui sulla spiaggia con il filo dell’aquilone in mano e aspetto

Chi?

Non so, io aspetto, poi vedremo…

Per ora vi regalo una canzone…


Non di solo spread….

Vi fa paura lo spread? Al solo udire questo termine vi tremano le ginocchia? Preferireste vedere alzarsi un cobra reale piuttosto che lo spread? Tranquilli, non si muore solo per lo spread. In effetti lo spread costituisce parte del tasso di interesse che paghiamo sui nostri titoli di stato, ma esiste un’altra componente che concorre a formare il tasso, ovvero l’interesse al quale vengono piazzati i bund tedeschi.

Sino a ora i buoni del tesoro decennali emessi della Germania viaggiavano intorno al 2% di interesse, quindi uno spread di 500 punti base portava i nostri interessi al 7%, soglia considerata critica per la stabilità dei conti pubblici.

Per il momento sembra che il famigerato spread si sia stabilizzato appena sotto i 500 punti base, ma improvvisamente è saltato fuori un altro problema, l’asta dei bund tedeschi decennali, offerta al 1,98% è stata un gigantesco flop.

Questo ha diverse conseguenze, la prima e più ovvia è che la Germania sarà costretta ad alzare il rendimento offerto per i propri titoli di stato, e questo alzerà il tasso di interesse anche dei nostri BTP. La seconda conseguenza sarà che anche i tedeschi vedranno avvicinarsi lo spettro del credit crunch, una stretta creditizia che rischia di far avvitare l’economia in una spirale discendente gravissima. La terza è che ci saranno meno soldi a disposizione, quindi meno predisposizione verso gli eurobond… non che adesso i tedeschi siano molto disponibili.

Cosa succederà adesso?

La risposta non è facile, a mio parere restano due soluzioni: stampare Euro e spararsi un bel perone di liquidità oppure… oppure prepararsi al frantumarsi dell’Euro e al ritorno delle valute nazionali.

Questo argomento ormai non è più un tabù, e personalmente credo che se la BCE non potrà stampare cartamoneta (chi si oppone? Indovinate un po’… esatto, la Germania) potrebbe diventare realtà.

Vhi ha qualche risparmio da parte farebbe bene a prepararsi a questa ipotesi catastrofica ma non più tanto irreale come un anno fa.